Costo ricarica auto elettrica

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Anche se al momento la transizione verso l’elettrico puro è demandata a veicoli ibridi, la comunità Europea ha già stabilito che entro il 2035 tutti motori saranno solo elettrici. La risposta del mercato non si è fatta attendere, anche sulla spinta di incentivi decisamente interessanti.

Del resto, le principali case automobilistiche propongono ormai da tempo veicoli elettrici (e non solo auto elettriche economiche) con un grado di autonomia sempre maggiore. Ciò comporta spesso la necessità di effettuare la ricarica delle batterie lontano da casa, il più delle volte a pagamento.

Ma qual è il costo di ricarica auto elettrica? Quanto incide sulla gestione annuale dell’auto?

Dove ricaricare l’auto elettrica?

colonnine auto elettriche

In effetti, i proprietari di questo tipo di veicoli nutrono dubbi non solo sui costi ma anche sui tempi di ricarica alle colonnine auto elettriche.

Se infatti la spesa da sostenere per la ricarica presso la rete domestica è quantificato a pochi eurocent al kWh (e addirittura azzerato se viene utilizzato un impianto fotovoltaico), i costi alle colonne di ricarica pubbliche possono essere variabili in funzione dei prezzi dell’energia elettrica.

Ricordiamo a questo proposito che le colonnine installate sul territorio sono di due tipi:

  • con modalità di ricarica lenta a 22 kW
  • con modalità veloce a 50 kW a un costo più alto

Non solo: all’orizzonte ci sono già sistemi di ricarica superveloce, se la tecnologia della tua auto lo permette, che arrivano fino a 350 kW, pagando ovviamente un prezzo ancora più elevato.

C’è molta confusione riguardo ai costi da sostenere per ricaricare un’auto elettrica, che non si limitano solo ai costi dell’elettricità ma devono comprendere anche i costi a km per valutare l’efficienza dei diversi modelli.

Quanto costa ricaricare l’auto elettrica?

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Tra le più evidenti difficoltà che ci si trova a dover affrontare dopo l’acquisto di un’auto di questo tipo vi sono i tempi di ripristino della carica elettrica.

Sicuramente l’operazione non è immediata come fare il pieno di carburante tradizionale, ma lo sviluppo delle tecnologie sta facendo fare passi da gigante in questo campo.

Sfruttando un impianto tradizionale il tempo per la ricarica dell’auto elettrica è di circa 8 ore. Per questo l’ideale a casa è effettuare questa operazione durante la notte.

1. La ricarica a casa

Secondo una recente analisi di mercato, l’80% delle ricariche delle macchine elettriche avviene a casa, per questo è fondamentale essere sicuri di possedere tutti gli strumenti adatti per rendere il l’acquisto di un’auto di questo tipo più semplice e nello stesso tempo anche economicamente più vantaggioso.

Come si ricarica l’auto elettrica direttamente da casa?

Lo puoi fare in due modi: con una presa elettrica di tipo tradizionale o con un apposito dispositivo denominato wall box.

  • Presa elettrica domestica:

La prima differenza è che per ricaricare l’auto da una presa comune non serve nessuna installazione: è infatti sufficiente utilizzare una prolunga adeguata.

Se utilizzi una presa già presente nel box o nel posto auto, devi tenere in conto dei tempi di ricarica completa decisamente più lunghi. Si consiglia quindi di effettuare questa operazione nelle ore notturne.

È anche bene valutare l’eventuale modifica del contratto con il rispettivo fornitore di energia elettrica per poter beneficiare di una potenza maggiore: il che vuol dire passare dal contatore a 3 kW/h (quello che solitamente si ha in casa) a quello da 6 kW/h.

Coloro che hanno installato i pannelli fotovoltaici sul proprio tetto possono caricare la batteria dell’auto azzerando il costo dell’elettricità, anche se lentamente. È la condizione ideale per chi non fa un uso intensivo del veicolo.

  • Wall box:

In questo caso è necessario l’intervento di un tecnico e l’installazione di un dispositivo. Si tratta di un punto di ricarica per auto elettriche che ha la forma di una scatola da parete. Lo si può installare in garage, anche quello condominiale o di un’azienda.

Diversi produttori di veicoli elettrici consigliano di optare per questa soluzione.

La scatola da parete è collegata alla rete elettrica da un circuito dedicato che può sopportare un carico maggiore rispetto a un normale circuito domestico. Il dispositivo funziona ricevendo elettricità dalla rete e convertendola nel tipo di corrente che la batteria della tua auto può immagazzinare.

2. Stazione di ricarica pubblica

Stazione-di-ricarica-pubblica

La stazione di ricarica pubblica è la soluzione ideale se sei lontano da casa oppure non hai un garage o un posto macchina con accesso alla corrente elettrica.

Ecco alcuni esempi di quanto si paga per ricaricare un’auto elettrica in euro al kWh:

  • Duferco: 0,10 € / kWh (abbonamento base da 25€ + IVA al mese per 300 kWh/mese)
  • Enel X: 0,45 €/ kWh (tariffa Enel senza abbonamento, con app JuicePass)
  • Enel X: 0,50 € / kWh (ricarica rapida in DC)
  • Ionity: 0,79 € / kWh (senza convenzione)
  • Ionity con Audi: 0,31 € al kWh
  • Ionity con BMW: 8,11 € a ricarica
  • Ionity con Mercedes: 0,29 € al kWh
  • Ionity con Porsche: 0,33 € al kWh
  • Tesla Supercharger: 0,3 € al kWh

Sono presenti anche colonnine con le quali c’è la possibilità di ricaricare l’auto gratuitamente per un certo numero di ore. Le trovi in genere nei parcheggi di alcuni centri commerciali, ristoranti o hotel.

3. Ricarica colonnine elettriche

stazione di ricarica pubblica

La normativa IEC 61851-1 chiarisce i 4 modi di ricarica per le auto elettriche:

  • la ricarica lenta (6-8 ore) a 16 A (corrente alternata) può essere eseguita solo in un ambiente domestico privato. Si avvale della comune presa domestica di potenza (che per intenderci è la stessa che viene usata per la lavatrice)
  • la ricarica di tipo lento a 16 A o mediamente rapida (da 30 minuti a un’ora) a 63 A, 400V è consentita sia a casa che in ambiente pubblico
  • la ricarica ultra-veloce (che ha una durata di 5 – 10 minuti) con una corrente continua non superiore a 200 A e 400 V è consentita solo in ambiente pubblico

Ricarica auto elettriche: la normativa

Grazie al Decreto Legislativo n. 257/2016 entrato in vigore nel 2018, il nostro Paese ha recepito le direttive europee relative alle modalità di ricarica dei veicoli elettrici.

Secondo la normativa vigente, è obbligatorio disporre punti di ricarica in nuovi edifici residenziali con almeno 10 unità abitative, compresi edifici con una superficie utile di oltre 500 mq ed edifici che necessitano di una profonda ristrutturazione.

Pertanto, deve essere fissato un numero di colonnine di ricarica pari al 20% degli attuali parcheggi e l’impresa di distribuzione elettrica deve inoltre collaborare con eventuali operatori di punti di ricarica pubblicamente disponibili su base non discriminatoria.

Conclusioni

La domanda “quanto costa ricaricare un’auto elettrica” ha diverse risposte.

Esclusa la ricarica domestica che è quella meno cara (ma anche la più lenta), i cui costi possono essere addirittura azzerati se si dispone di un impianto fotovoltaico, i prezzi tramite stazione di ricarica in aree aperte al pubblico con punti di carica elettrica variano a seconda del fornitore.

Generalmente oscillano tra 0,45 € al kW fino ad una potenza di 22 kWh (in questo caso si parla di ricarica lenta) e 0,50 € per kW per una ricarica veloce. In genere più la ricarica è veloce (dipende dalla capacità della batteria della macchina di assorbire una potenza maggiore) e maggiori sono le incidenze dei costi kWh.

Giuseppe Pastori

Tecnologo alimentare, è attento alle innovazioni tecnologiche e alle applicazioni di tutto ciò che ruota intorno al mondo del food per professione e alle quattro ruote per passione.