Come si paga la ricarica delle auto elettriche

Prima di acquistare un veicolo green, molti si chiedono come si paga la ricarica dell’auto elettrica.

Non si tratta infatti di andare semplicemente da un distributore come hai sempre fatto con le auto a motore termico (benzina, gasolio, metano o GPL). Qui ti devi collegare a una colonnina di ricarica e attendere il tempo necessario per la ricarica completa in funzione della potenza impegnata.

Tanto per capirci, se ti attacchi a una presa domestica con un classico contatore da 3,3 kW, per ricaricare un’auto elettrica con la batteria da 40 kWh completamente scarica  ci vorranno più di 12 ore.

Come si paga la ricarica delle auto elettriche

Il punto di ricarica domestica è sicuramente il modo più conveniente per ricaricare le auto elettriche perché paghi il consumo di elettricità in bolletta. Puoi risparmiare ulteriormente grazie alle offerte dei diversi gestori sul libero mercato: per una ricarica completa di un’auto da 40 kWh (una Nissan Leaf) paghi pochi euro.

Però se sei in giro e ti fermi alle stazioni di ricarica auto elettriche hai diverse modalità di pagamento a disposizione, facili e comode:

  • tramite App per ricarica elettrica
  • carta di credito
  • contratto
  • schede magnetiche

Oltre alla ricarica a pagamento trovi stazioni di ricarica pubblica presso cui rifornirti in modo gratuito: i grandi supermercati offrono servizi per ricaricare gratis se ti fermi lì a fare la spesa. Il problema è che non sempre hai la fortuna di trovate i punti di ricarica liberi!

Qui di seguito ti presentiamo come si paga la ricarica delle auto elettriche:

Ricarica delle auto elettriche mediante servizi a pagamento

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Con l’aumento delle vendite di auto elettriche aumentano anche i dubbi e le domande su come, dove e quanto costa ricaricare un’auto.

  • Autonomia

La mobilità elettrica è in costante crescita e capire come caricare le batterie delle auto elettriche è uno dei grandi quesiti dei consumatori.

Questo problema è spesso legato al fatto che l’autonomia continua a essere un fattore penalizzante per i veicoli elettrici. Tuttavia l’autonomia di questi veicoli è in aumento, con modelli  in grado di percorre oltre 600 km con una ricarica completa.

  • Tempo di ricarica

Il limite maggiore è indubbiamente il tempo necessario per la ricarica, che non è compatibile con i nostri ritmi di vita.

Infatti, nel caso di un’auto con una batteria da 40 kWh:

  • se  le colonnine di ricarica sono da 22 kW in corrente alternata impiegano circa 2 ore
  • se invece sono da 50 kW in corrente continua richiedono circa 50 minuti

Ovviamente è necessario un tempo maggiore se la batteria è di maggiori capacità.

  • Costi

I costi di ricarica auto elettrica dipendono da diversi fattori quali il prezzo dell’energia applicata dal gestore, la velocità di ricarica e la capacità del veicolo elettrico.
Considerando che le tariffe di ricarica sono di circa

  • 0,40 €/kWh per le stazioni di ricarica a corrente alternata e ricarica lenta da 22 kW
  • 0,50 €/kWh per le colonnine a corrente continua e ricarica veloce fino a 50 kW

i costi per ricaricare una batteria di 40 kWh dal 10 all’80% di carica si aggirano rispettivamente intorno ai 18 euro per la prima e 20 euro per la seconda opzione.

Esiste poi una terza opzione di ricarica per i veicoli compatibili con una ricarica  superveloce fino a 350 kW che avviene in pochi minuti, pagando però una cifra più altra di 0,79 €/kWh.

Il pagamento presso la stazione di ricarica è legato al tipo di servizio, che può essere:

  •  a consumo
  • con abbonamenti che prevedono un canone mensile o annuale

Come pagare presso le stazioni di ricarica pubbliche

Oltre alla fatturazione mediante stipula di un contratto, che si può saldare tramite app o appoggiando la scheda di ricarica davanti alla stazione di ricarica, oggi sono disponibili diverse possibilità di pagamento.

  • Pagamento digitale

Tramite app devi scaricare l’applicazione del relativo gestore e fotografare il codice QR sulla stazione di ricarica, quindi procedere al pagamento. È ancora più semplice se hai “PayPal”.

  • Pagamento con carta contactless

Questa possibilità non è prevista da tutti i gestori, sia per via dei costi di investimento non sempre sostenibili, sia per i requisiti di sicurezza dei dati dell’utente che sono imposti. Questi sono i motivi per cui non tutte le colonnine accettano carte di credito.

  • Contratto

Chi sottoscrive un contratto può beneficiare di maggiori vantaggi, in quanto molte strutture di ricarica e fornitori di energia elettrica si collegano in network su specifiche piattaforme. Come utente della piattaforma si può così effettuare la ricarica non solo nelle stazioni del proprio gestore contrattuale ma in tutti gli altri distributori della piattaforma in tutta Europa.

Cosa dice la normativa

La gestione delle colonnine di ricarica auto elettrica sul nostro territorio è regolamentata sia a livello comunitario che nazionale.

Il quadro normativo è chiaro, sia per quanto riguarda il modo in cui le stazioni di ricarica devono essere realizzate, sia per quanto riguarda la loro gestione e le modalità di offerta del servizio di ricarica al pubblico.

Le leggi di riferimento più importanti sono la Direttiva 2014/94/UE (direttiva AFID – Alternative Fuels Infrastructure Directive) e la Legge n. 134 del 7 agosto 2012, art. 17 septies, comma 1 (nota con l’acronimo di PNIRE – Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica).

  • I requisiti

Le normative dettano i requisiti sia per le infrastrutture di ricarica domestiche che per le colonnine di ricarica pubblica, distinguendo per queste ultime le modalità di erogazione, che impiegano, come abbiamo visto, tre opzioni di carica a corrente alternata o continua.

Inoltre i sistemi di ricarica di potenza standard in AC devono prevedere, ai fini di interoperabilità, almeno prese fisse o connettori tipo 2 come descritto nella norma EN9296-2; i punti di potenza elevata in CC devono prevedere almeno connettori del sistema di ricarica combinato “CCS Combo 2” come descritto nella norma EN9296-3.

Tuttavia per la maggiore diffusione in ambito pubblico, considerando la presenza di veicoli dotati di altri dispositivi di ricarica in corrente continua, le colonnine in corrente continua devono prevedere la presenza di altri connettori (quali le prese “CHAdeMO” e “Fast AC tipo 2”, adottate da case automobilistiche come Nissan e Renault).

  • Ricarica libera

Il punto fondamentale della normativa prevede che le colonnine dei diversi operatori funzionino in regime di interoperabilità e soprattutto devono prevedere anche “modalità di ricarica libere da contratti per gli utilizzatori di veicoli elettrici, senza quindi la necessità di dover concludere contratti esclusivamente con i fornitori di energia elettrica o gli operatori (gestori dell’infrastruttura) interessati”.

Pertanto se la possibilità di pagamento a consumo è stabilità per legge come un obbligo per i gestori, ciò significa che si può accedere alla colonnina senza essere abbonato e “pagando direttamente il servizio” con gli operatori delle colonnine.

Ad esempio, può essere una carta prepagata che verrà addebitata solo dopo l’uso. Perciò se sei un utente occasionale di colonnine di ricarica questa soluzione potrebbe essere interessante.

Uno sguardo al futuro

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E in futuro cosa ci aspetta? Sicuramente una semplificazione del processo di ricarica.

Si stanno studiando attraverso una certificazione ISO modalità di ricarica con riconoscimento automatico direttamente della vettura: basterà inserire il cavo di ricarica e l’auto verrà ricaricata automaticamente. Con questa tecnologia chiamata “Plug & Charge” i dati che servono per l’autentificazione vengono registrati una sola volta nell’auto.

Ancora più semplice la modalità di ricarica senza fili sfruttando il fenomeno dell’induzione, come avviene oggi per molti smartphone a contatto con il caricatore. Ci si posizionerà sopra una piastra di ricarica e per mezzo di un sistema ricettivo sotto la scocca dell’automobile si effettuerà la ricarica.

E il costo… lo sapremo in un futuro non così lontano!

Conclusioni

Con la crescente diffusione dei veicoli elettrici in Italia e nel mondo, aumenta la disponibilità sul territorio nazionale delle strutture dedicate alla ricarica. Attualmente sono più di 26’000 i punti di ricarica e poco più di 13’000 il totale delle infrastrutture di ricarica.

La distribuzione sempre più capillare di queste strutture è un’ulteriore spinta alla crescita del parco dei veicoli elettrici. In questo articolo abbiamo preso in esame i costi delle ricariche e come viene effettuato il pagamento.


Fonti:

Giuseppe Pastori

Tecnologo alimentare, è attento alle innovazioni tecnologiche e alle applicazioni di tutto ciò che ruota intorno al mondo del food per professione e alle quattro ruote per passione.