Autonomia auto elettriche

Quando nel 2010 la Nissan Leaf, la prima vettura di grande serie completamente elettrica, è stata introdotta nel mercato, aveva un’autonomia di 199 km. Oggi le auto più performanti percorrono fino a 600 km con pieno carico.

Ma non è così per tutte: perché allora l’autonomia auto elettriche è così variabile? Quali sono i fattori che determinano una maggiore o una minore autonomia?

Scopri insieme a noi le risposte.

Una scelta a favore dell’ambiente

La mobilità elettrica non è più un’utopia e ci proietta a un futuro senza consumo di carburanti derivanti da fonti fossili (anche se nell’età pioneristica dell’automobile circolavano già svariati modelli con funzionamento elettrico).

Entro il 2035 la Comunità Europea ha stabilito che tutte le auto prodotte dovranno avere un motore elettrico. Chi decide di acquistare da subito un’auto elettrica lo fa per rispondere alle sfide ambientali della nostra generazione.

Inoltre risparmia concretamente grazie alla tecnologia sempre più sofisticata di questi veicoli:

  • I costi di ricarica sono inferiori a quelli di un pieno di carburante.
  • Sono ridotti i costi di manutenzione perché non ci sono cinghie di distribuzione, candele…
  • Non c’è più il cambio olio.

Da cosa dipende l’autonomia di un’auto elettrica?

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Chi acquista una macchina elettrica si documenta sempre sull’autonomia del veicolo. Vuole sapere ogni quanto deve ricaricare la batteria e quali distanze può coprire con una singola ricarica.

L’autonomia delle vetture elettriche può variare molto in base a fattori come il peso e le dimensioni dell’auto, la capacità della batteria e le prestazioni del motore elettrico espresse in potenza (CV).

Senza dimenticare che lo stile di guida, le pendenze e le condizioni climatiche possono ulteriormente incidere sull’effettiva percorrenza: chi sa come conservare l’energia più a lungo potrà percorre distanze più lunghe.

Mettiamo da parte l’ansia!

La preoccupazione maggiore di chi si avvicina per la prima volta alla mobilità elettrica è quella di essere sicuri di non fermarsi al ciglio della strada con la vettura completamente scarica. Uno dei principali ostacoli all’acquisto di un’automobile elettrica è infatti una situazione nota come “ansia di autonomia”.

Tuttavia è stato provato che questo fattore è sopravvalutato. Secondo un’indagine del Guardian condotta nel 2017 nel Regno Unito – che possiamo anche prendere come valore generale per tutta l’Europa – la metà degli spostamenti in auto è inferiore agli 8 km, mentre i pendolari guidano in media per 40-80 km al giorno e fanno 2,5 viaggi in auto al giorno.

Con un’autonomia media di una utilitaria elettrica di 290 km, i veicoli elettrici attualmente sul mercato sono già in grado di coprire le distanze giornaliere utilizzando solo chilometri puliti!

Ciascuno è in grado di ricaricare completamente la propria auto a casa e se si dispone di un impianto fotovoltaico il costo di ricarica si azzera (c’è anche la possibilità di utilizzare parcheggi pubblici o di catene di supermercato dove le colonnine di ricarica a disposizione dell’utenza sono utilizzabili gratuitamente).

Il futuro è green

Il futuro della mobilità sarà all’insegna dell’elettrico, come testimoniano le offerte sempre più ricche di veicoli a zero emissioni di anno in anno: non c ‘è una marca di auto che non abbia in listino almeno un modello elettrico e addirittura c’è chi produce solo auto elettriche (come Tesla, che da sola detiene una fetta di mercato di oltre il 15%) o si è convertito alla produzione di motori esclusivamente elettrici come Smart.

La transazione è in atto anche dalla disponibilità delle infrastrutture come colonnine e stazioni di ricarica, promosse dalla legislazione europea che punta a ridurre le emissioni delle auto a motore termico rendendo più ferree le normative anti inquinamento.

Una questione di prezzo

Le case automobilistiche stanno lavorando intensamente nello sviluppo elettrico, offrendo una vasta gamma di proposte che vanno dalle auto elettriche economiche a quelle sportive e ai SUV.

Oggi sono disponibili auto elettriche con più autonomia, con in testa la Tesla Model S Plaid+ capace di percorrere 840 km (e di raggiungere una velocità di 322 km/h) e la Mercedes EQS che è omologata per 770 km (ma in questi casi i prezzi delle auto elettriche sono per gente molto facoltosa!)

Il costo di un’auto elettrica rimane elevato, considerando che oggi si paga per intero la batteria (che prima veniva noleggiata). Però giocano a favore anche gli incentivi statali che si sommano agli Ecobonus decisi da ogni Stato e/o Regione, compresa la rottamazione di un mezzo vecchi e inquinante, oltre all’esenzione dei bolli di circolazione.

Dati teorici

Come abbiamo appena visto, le case automobilistiche stanno facendo notevoli investimenti per migliorare la capacità della batteria dei veicoli elettrici di affrontare uno dei principali ostacoli all’acquisto. Aumentando la capacità della batteria, aumenterà l’autonomia di guida elettrica.

Quando osserviamo più da vicino i nuovi modelli, vediamo che la loro autonomia è in continuo aumento. Al punto che sui nuovi modelli è ormai abbastanza normale trovare percorrenze massime superiori vicine se non superiori ai 500 chilometri, compatibili perciò anche con viaggi a medio raggio.

Tuttavia le autonomie elettriche mostrate dalle case sono puramente teoriche. L’effettiva autonomia di un’auto elettrica è spesso inferiore e dipende da diversi fattori.


5 fattori che influiscono sull’autonomia dei veicoli elettrici

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Ci sono diversi fattori che possono influenzare negativamente l’autonomia di percorrenza di un mezzo elettrico. Quando si acquista un’auto elettrica, sarebbe bene partecipare a una lezione per imparare come far percorrere il numero massimo di chilometri al proprio veicolo elettrico.

Di seguito è riportato un elenco di aspetti che potrebbero compromettere l’autonomia del tuo veicolo elettrico.

1. Stile di guida

Una guida aggressiva nuoce all’autonomia. La regola generale è che più alta è la velocità, più alto sarà il consumo di energia (velocità elevate mantenute senza interruzioni). E più si fa ricorso a frenate o accelerate decise, maggiore sarà l’energia consumata dalla batteria.

2. Condizioni della strada

Sia la topografia del terreno sia le condizioni di guida possono influire sull’autonomia di un’auto elettrica con una sola ricarica. Per esempio, quando si affronta una strada in salita in forte pendenza il consumo di energia è più elevato rispetto alla guida in pianura.

3. Condizioni meteo e temperatura

È fuori di dubbio che agli estremi climatici di caldo e freddo un’auto elettrica dovrà ricorrere ai suoi sistemi di controllo della temperatura per proteggere la batteria. Inoltre consumerà energia extra per garantire un maggior comfort dei passeggeri con il riscaldamento o il condizionamento.

In inverno la percorrenza è inferiore anche perché la batteria risente molto del freddo: il liquido contenuto all’interno delle celle diventa più denso e le sue performance calano.

Ma anche altri sistemi per funzionare “rubano” energia alla batteria stessa, che di conseguenza ne avrà meno da dare al motore.

4. Peso totale

La durata della batteria dipende anche dal peso totale del veicolo elettrico, determinato dal numero di passeggeri e dagli oggetti che porti con te. Quando si viaggia in condizioni normali è bene togliere il peso superfluo.

5. Impiego dei sistemi ausiliari

Anche i sistemi ausiliari in uso durante la guida incidono sull’autonomia, come i fari, l’intrattenimento radiofonico, la ricarica dei dispositivi come smartphone e notebook, il climatizzatore.


Il protocollo WLTP

Tutte le auto in Europa sono omologate dal 2018 con il protocollo WLTP (acronimo di Worldwide Harmonised Light Vehicle Test Procedure) che calcola l’autonomia in laboratorio: per le vetture endotermiche serve a verificare le emissioni inquinanti e il consumo di carburante, mentre per le elettriche questo riguarda solo il consumo di energia.

Questo protocollo è più realistico del precedente NEDC, perché più vicino all’impiego che l’automobilista fa ogni giorno del proprio veicolo. Il ciclo di prova si svolge su uno specifico banco a rulli, dove viene simulata una percorrenza complessiva di 23,25 chilometri, così suddivisa:

  • 2 fasi urbane (che rappresentano idealmente il 52% del tragitto)
  • 2 fasi extra urbane (48%)
  • vengono anche ipotizzati diversi scenari stradali compresa la guida in autostrada e condotte due rilevazioni a temperature differenti

Il dato del WLTP rappresenta in ogni caso un valore medio, ma in casi specifici l’autonomia potrebbe discostarsi dal dato omologato, sia in meglio che in peggio:

  • in meglio nel caso di guida prevalente in città, perché i consumi sono inferiori e inoltre si può sfruttare la rigenerazione di energia in frenata
  • in peggio qualora l’impiego sia prevalentemente in autostrada a velocità sostenute.


Conclusioni

Esistono molti modi per migliorare l’autonomia di un’auto elettrica. La variabile che incide maggiormente è il tuo stile di guida.

La prima cosa da fare è adottare alcuni accorgimenti di guida “green”: tra queste vi è il mantenere una velocità moderata e guidare con buon senso, evitare le forti accelerazioni e massimizzare la frenata rigenerativa usando il più possibile il freno motore.

E nei modelli di auto che hanno la modalità di guida “ECO”, attivandola ottieni ancora più autonomia: la potenza del climatizzatore o dell’impianto di riscaldamento e le prestazioni dinamiche del veicolo diminuiscono, per farti guadagnare chilometri preziosi.


Fonti:

Nissan Leaf – https://www.alvolante.it/news/nissan-leaf-compie-10-anni-371141

Sfide ambientali – https://www.eea.europa.eu/it/articles/veicoli-elettrici-una-scelta-intelligente

Ansia di autonomia – https://www.gruppoacquistoauto.it/testimonianze/ansia-da-autonomia-un-limite-reale-per-acquisto-auto-elettriche/

Indagine del Guardian – https://www.theguardian.com/environment/2017/jul/26/electric-cars-everything-you-need-to-know

Investimenti – https://aec-analisiecalcolo.it/pubblicazioni/aec/102/lautomotive-e-levoluzione-dei-veicoli-elettrici/

Protocollo WLTP – https://www.motorionline.com/ciclo-wltp-significato/

Giuseppe Pastori

Tecnologo alimentare, è attento alle innovazioni tecnologiche e alle applicazioni di tutto ciò che ruota intorno al mondo del food per professione e alle quattro ruote per passione.